Il 5 dicembre 2024, il Ministero delle Finanze cinese ha pubblicato la Draft for opinions on standards and policies regarding domestic products in government procurement 关于政府采购领域本国产品标准及实施政策有关事项的通知-征求意见稿 (di seguito “Bozza”). Il documento, redatto in conformità con la Legge sugli Appalti Pubblici (政府采购法), la Legge sugli Investimenti Esteri (外商投资法) e altre normative e regolamenti pertinenti, ha lo scopo di definire gli standard dei prodotti nazionali nel contesto delle gare d’appalto governative. Il tema era stato precedentemente trattato nell’avviso pubblico relativo alla Legge sugli Appalti (关于中华人民共和国政府采购法修订草案征求意见稿)》再次向社会公开征求意见的通知), emesso dal Ministero delle Finanze nel 2022, in cui veniva stabilito che un prodotto potesse essere considerato “domestic” ai fini delle gare d’appalto qualora fosse prodotto all’interno del territorio cinese e soddisfacesse la percentuale di valore aggiunto specificata, consentendo così l’accesso a un canale preferenziale nell’ambito degli appalti pubblici. Partendo dal documento del 2022, la Bozza approfondisce e chiarisce il concetto di “domestic product” negli appalti pubblici.

Cosa si intende per “Chinese domestic product”?

Secondo la Bozza, il prodotto dovrebbe essere “prodotto in Cina” per essere considerato un “Chinese domestic product”. Quali sono gli aspetti generali che caratterizzano un “domestic product”? L’elemento principale riguarda la determinazione della trasformazione sostanziale (属性改变) da materia prima a prodotto finito. Il prodotto deve essere realizzato all’interno del territorio doganale della Repubblica Popolare Cinese. Pertanto, la trasformazione sostanziale si riferisce ai processi di fabbricazione, lavorazione o assemblaggio, che danno origine a un nuovo prodotto completamente diverso dalle materie prime e dai componenti utilizzati. Di conseguenza, i prodotti finiti presentano un nuovo nome (名称) e nuove caratteristiche (特征).

Dall’altro lato, la Bozza precisa che la trasformazione sostanziale non comprende:

  1. Operazioni eseguite per garantire che il prodotto mantenga un determinato stato durante il trasporto o lo stoccaggio.
  2. Attività di confezionamento o presentazione del prodotto per il trasporto o la vendita.
  3. L’apposizione o la stampa di loghi, marchi, segni e altri contrassegni per la differenziazione sul prodotto o sul suo imballaggio.
  4. Semplice verniciatura, lucidatura e imballaggio.

Quali sono i punti chiave della bozza di parere sugli standard e sulle misure riguardanti i prodotti nazionali negli appalti pubblici emessa dal Ministero delle Finanze?

La Bozza fornisce principalmente indicazioni sui prodotti nazionali nell’ambito degli appalti pubblici e sulla misura di sostegno ad essi associata.

Per quanto riguarda gli standard applicabili sui prodotti nazionali nell’ambito degli appalti pubblici, l’avviso specifica i seguenti aspetti:

  1. “Il prodotto deve essere prodotto in Cina”, il che implica la cosiddetta trasformazione sostanziale – dalle materie prime, componenti ai prodotti – che deve avvenire all’interno del territorio doganale cinese. Sono escluse dalle operazioni di trasformazione sostanziale attività come l’etichettatura, il semplice imballaggio e operazioni analoghe.
  2. “Il costo dei componenti prodotti in Cina deve soddisfare specifici requisiti calcolati secondo la proporzione specificata di una formula riportata nella Bozza” (Cost of components produced in China/total product cost specified rate). I componenti sono classificati in primari (componenti che contribuiscono direttamente al prodotto finale) e secondari (componenti che costituiscono un elemento di un componente primario del prodotto). Se i componenti secondari sono prodotti in Cina, il loro costo è incluso nel costo dei componenti prodotti in Cina; se, invece, non sono prodotti in Cina, il loro costo non è incluso. Il costo totale del prodotto sarà calcolato in base ai dati contabili pertinenti, ai contratti e i registri di acquisto. Tuttavia, il Ministro delle Finanze non ha ancora annunciato la tariffa specificata.
  3. Sulla base delle condizioni di cui sopra, per prodotti specifici, è inoltre richiesto che “i componenti chiave siano prodotti in Cina e i processi chiave siano completati in Cina”.

Tuttavia, la Bozza chiarisce anche che il sistema standard verrà implementato gradualmente. Secondo il Ministero delle Finanze, il sistema standardizzato verrà sviluppato in un periodo di tempo che va dai tre ai cinque anni, con l’obiettivo di produrre in Cina i componenti necessari per soddisfare la quota del costo dei componenti, data dalla relazione tra i componenti chiave e i requisiti di processo.

Per quanto riguarda la misura di sostegno ai prodotti nazionali, l’avviso menziona anche: “indipendentemente dalla natura della proprietà del produttore, verrà accordato un trattamento preferenziale negli appalti del governo cinese, inclusa una riduzione del 20 per cento del prezzo di gara”.

Questa politica può essere vantaggiosa per le imprese di proprietà straniera?

La risposta è affermativa. La politica sottostante alla Bozza, che richiama il principio di “concorrenza leale” (公平竞争), mira a trattare le imprese nazionali e straniere in modo equo. Pertanto, con l’introduzione di standard nazionali sui prodotti e misure di supporto nell’ambito degli appalti pubblici, sia le imprese nazionali che quelle finanziate da capitali esteri, purché rispettino gli standard, possono beneficiare delle misure di supporto relative agli appalti pubblici.

Secondo la Bozza emessa dal Ministero delle Finanze, la Repubblica Popolare Cinese promuoverebbe i prodotti locali e consentirebbe pari accesso alle aziende private e straniere per localizzare interamente le loro catene di fornitura nel territorio cinese. Tale misura potrebbe rappresentare un’opportunità favorevole per le imprese di proprietà straniera, consentendo loro di aggiudicarsi un numero maggiore di contratti. In linea con questa misura, si prevede che molte imprese di proprietà straniera stabiliranno la propria sede nel Paese.

In questo contesto, la distinzione tra “Made in China” (中国制造) e Chinese domestic product” (本国产品) assume un ruolo rilevante. Negli ultimi anni, i marchi cinesi hanno adottato l’etichetta “Made in China” come strumento di marketing per ottenere un vantaggio competitivo. Questa tendenza è considerata un riflesso della crescente coscienza nazionale della società cinese; tuttavia, l’etichetta “Made in China” è più importante come strumento di marketing. La situazione è diversa per i “Chinese domestic products”, non solo nel contesto degli appalti pubblici, ma anche nell’acquisto di beni quali attrezzature e macchinari.

 

A cura del China Desk – Zunarelli Studio Legale Associato

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