Nel 2020, la Repubblica Popolare Cinese aveva chiuso i suoi confini nazionali, rendendo contestualmente più stringenti le procedure per l’ottenimento del visto e limitando drasticamente il numero di voli in entrata (che hanno conseguentemente subito una forte impennata dei prezzi), nel tentativo di salvaguardare il proprio territorio dalla rapida diffusione del virus.
Con particolare riferimento all’ottenimento del visto, una delle nuove disposizioni introdotte a partire dal 2020 riguarda la PU Letter, inserita tra i requisiti necessari per il rilascio dei visti lavorativi. Si tratta di una lettera di invito rilasciata dalle autorità governative locali cinesi ai richiedenti visto, col precipuo scopo di incrementare le misure di controllo degli ingressi in Cina.
A circa un mese dal superamento della più rigida fase di chiusura dettata dall’adesione della Cina alla politica zero-Covid, il legislatore cinese ha emesso alcune importanti disposizioni che allenterebbero i requisiti di accesso per chi dovrà riprendere la propria attività lavorativa in Cina.
In particolare, secondo le nuove disposizioni, a coloro che dovranno recarsi in Cina per motivi di lavoro non sarà più richiesta la presentazione della già menzionata PU Letter in fase di richiesta del visto (sia esso M, F o Z). Nel caso di soggetti richiedenti il visto Z, sarà necessario fornire la c.d. “Notification Letter for Foreigner’s Work Permit” oppure il “Foreigner’s Work Permit”. Inoltre, i soggetti in possesso del permesso di residenza permanente in Cina o del permesso di residenza valido per lavoro, affari privati non dovranno richiedere un visto per recarsi in Cina.
Nell’arco degli ultimi mesi, le disposizioni in materia di voli aerei diretti in Cina hanno subito continue modifiche, oscillando tra l’obbligo di ingresso in Cina tramite volo diretto e l’obbligo di ingresso tramite scalo in un paese terzo. Alla luce delle ultime comunicazioni, i passeggeri in partenza dall’Italia potranno recarsi in Cina sia tramite volo diretto che tramite scalo su altro paese (senza alcun limite sul numero degli scali). Rimane fermo l’obbligo di ottenimento del codice sanitario previa effettuazione del doppio test per Covid-19, il quale, nel caso di volo tramite scalo, dovrà essere effettuato nel Paese di origine del volo e nel Paese di transito (nel caso di più stops l’ultimo test dovrà essere effettuato nel luogo dal quale parte il volo diretto per la Cina).
Infine, tra le nuove disposizioni della Cina in materia di ingresso nel territorio locale, emerge una importante modifica delle misure restrittive, con particolare riferimento al periodo di quarantena che i viaggiatori sono tenuti ad osservare una volta fatto ingresso in Cina. Detto periodo sarebbe stato notevolmente ridotto da 14-21 giorni (a seconda della città di ingresso e di destinazione) a 7 giorni (all’interno di una struttura designata, più 3 giorni di monitoraggio domestico). Relativamente a tale punto, rimane ferma la diversa applicazione delle disposizioni a livello locale sulla base della specifica situazione dei contagi di ciascuna area.
China Desk – Studio Legale Zunarelli