Una società manifatturiera italiana ha importato dalla Turchia calzature recanti la punzonatura “Made in Italy”, la quale non avrebbe dovuto essere applicata, provenendo le merci dalla Turchia.
In sede di verifica doganale la Guardia di Finanza di Trieste ha disposto il sequestro della merce ritenendo che ricorresse il reato di vendita di prodotti con segni mendaci. La Procura triestina, tuttavia, ha acconsentito alla restituzione delle merci previa regolarizzazione, consistente nell’eliminazione dell’errata indicazione d’origine. In seguito, alla luce di quanto emerso all’esito delle investigazioni difensive svolte dallo Studio, è stato possibile escludere la volontarietà della condotta criminosa, grazie alla documentazione raccolta e alle dichiarazioni rese dai dipendenti dell’importare. In particolare, si è dimostrato che la società turca, che aveva venduto le merci, nonostante l’espressa indicazione contraria dell’importatore, aveva comunque applicato il marchio “Made in Italy”. ll Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trieste ha pertanto riconosciuto la buona fede, escludendo perciò la responsabilità penale.
(a cura degli Avv.ti Federica Fantuzzi e Andrea Piras –mail: federica.fantuzzi@studiozunarelli.com e andrea.piras@studiozunarelli.com )