Tra i fondi sovrani che da sempre si sono dimostrati interessati a investire nel nostro Paese ricordiamo l’Adia (Abu Dhabi Investment Authority), guidata dal Pascal Duhamel, un fondo sovrano istituito dal governo di Abu Dhabi al fine di effettuare investimenti con l’intento di consentire la diversificazione nonchè l’internazionalizzazione del sistema economico emiratino. In via generale, sono denominati fondi sovrani i veicoli pubblici di investimento che appartengono direttamente al governo di un determinato paese e che vengono utilizzati per investire i surplus fiscali o le riserve di valuta estera. Proprio per la loro importanza nonché influenza sulla finanza globale, nel 2008, i principali fondi sovrani si sono riuniti a Santiago del Cile, per concordare una serie di obiettivi da conseguire e di comportamenti da adottare nella gestione della partecipazione al capitale, noti come Principi di Santiago. Il documento, dal titolo esteso “Principi e pratiche dei fondi sovrani generalmente condivisi”, prodotto in occasione dell’International Working Group, co-presieduto dall’Aida, contiene 24 principi volontari che costituiscono le linee guida primarie per la governance e le pratiche d’investimento internazionali. Ad oggi, l’Abu Dhabi Investment Authority è il secondo fondo sovrano piú grande al mondo, minore solo al fondo norvegese con 820 miliardi di euro di valore stimato a fine 2016. Il calo degli asset dei fondi petroliferi ha indotto il fondo emiratino alla diversificazione degli investimenti nei mercati internazionali. In Italia, secondo il Sovereign Annual Report del 2015, pubblicato dall’Università Bocconi, il 56,9% del portfolio d’investimenti dell’Aida si concentra nel settore immobiliare, alberghiero e delle infrastrutture, ambiti che offrono da sempre ritorni importanti nel lungo periodo. Contemporaneamente lo stesso governo italiano, in continuità con l’attività del FSI (Fondo Strategico Italiano), si sta muovendo per attrarre gli investimenti emiratini verso aziende d’eccellenza nazionali, con l’obiettivo primario di rilanciare e consolidare il Made in Italy nel mercato globale.

(A cura della Dott.ssa Linda Tontodonatilinda.tontodonati@studiozunarelli.com)

Seguici sui social: