Il 27 giugno il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e il Presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale hanno annunciato l’adozione del decreto attuativo del Porto Franco di Trieste.
Il Decreto conferma le peculiarità del Porto di Trieste, unica zona franca extra-doganale in Europa che trae la propria legittimazione da un trattato internazionale (Trattato di Parigi del 1947), peraltro antecedente alla nascita dell’Unione Europea. In modo particolare il Decreto rafforza le prerogative del Presidente dell’Autorità del Sistema Portuale al quale è affidata l’amministrazione del Porto Franco. Il Presidente, oltre ad esercitare i poteri gestori, ha il potere di riorganizzare, tramite proprio decreto, il punto franco, nonché di estenderlo in caso di esigenze derivanti dall’attività di commercio internazionale.
Compete inoltre al Presidente dell’Autorità portuale di autorizzare la manipolazione delle merci e la produzione di beni e servizi anche a carattere industriale.
Risulta inoltre particolarmente significativo il coordinamento delle attività svolte dalle pubbliche amministrazioni, nonché il potere di fornire assistenza tecnica a coloro i quali vogliono investire nel Porto Franco.
L’Autorità avrà altresì il compito di potenziare i collegamenti ferroviari, vigilando sull’utilizzo delle relative infrastrutture.
Durante la conferenza stampa tenutasi a Trieste il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha affermato che “in questo senso Trieste rafforza l’intero sistema, non a scapito degli altri, ma attraendo più traffici. Si rafforza la vocazione europea dell’Italia che intende essere protagonista del sistema logistico e portuale mondiale“.
(A cura dell’ Avv. Alberto Pasino – alberto.pasino@studiozunarelli.com)