Lo Studio Zunarelli ha recentemente assistito con successo un consumatore in una vertenza, promossa dinnanzi al Tribunale di Pordenone, relativa all’acquisto di un’autovettura presso un concessionario.

La controversia e la difesa del consumatore

Il cliente, dopo aver sottoscritto l’ordine di acquisto, decideva di revocarlo, non essendo più interessato all’acquisto del veicolo. A fronte di tale revoca, il concessionario agiva in giudizio nei confronti del consumatore, lamentando il recesso ingiustificato e pretendendo il pagamento di una penale pari a una percentuale del prezzo di vendita offerto per il veicolo.

Il consumatore, difeso dall’Avv. Andrea Piras della sede di Trieste, si è opposto alle pretese avversarie, sostenendo che l’ordine di acquisto sottoscritto presso il concessionario altro non fosse che una semplice proposta contrattuale. In quanto tale, la proposta poteva essere revocata liberamente sino al momento della sua accettazione da parte del venditore.

La pronuncia del Tribunale

Il Tribunale di Pordenone, competente per territorio in ragione del domicilio del consumatore, ha accolto le difese formulate dallo Studio, chiarendo la natura giuridica dell’ordine di acquisto. Come evidenziato dal Giudice, tale ordine deve effettivamente intendersi come una mera proposta contrattuale che, in assenza di un’espressa accettazione da parte del concessionario, può essere legittimamente revocata, impedendo così la conclusione del contratto di vendita. In mancanza di accettazione, restando la conclusione del contratto sospesa, l’offerta non produce effetti per nessuna delle parti.

La decisione rappresenta un importante precedente in materia di tutela del consumatore e chiarisce un aspetto spesso controverso della prassi commerciale: la corretta qualificazione giuridica dell’ordine di acquisto nel settore della compravendita di beni mobili.

A cura dell’Avv. Andrea Piras, andrea.piras@studiozunarelli.com

CategoryDiritto civile

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