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La questione dei termini di prescrizione del diritto del sub-vettore nell’ambito dell’azione diretta ex art. 7-ter del D. Lgs. 286/2005 sta generando un vivace dibattito giurisprudenziale. Se da un lato, alcune sentenze sostengono l’applicazione del termine breve di un anno previsto dall’art. 2951 c.c., altre pronunce hanno aderito alla tesi della prescrizione ordinaria decennale.
Come noto, l’azione diretta prevista dall’art. 7-ter D. Lgs. 286/2005, è stata introdotta a tutela del vettore di fatto che ha materialmente eseguito il trasporto nel caso di eventuali situazioni di insolvenza del vettore contrattuale: l’art. 7-ter ha instaurato un regime di solidarietà tra lo stesso vettore contrattuale e gli altri soggetti sovrastanti nella filiera per il pagamento dei servizi di trasporto resi dal vettore di fatto.
L’art. 2951 c.c. dispone che i diritti derivanti dal contratto di trasporto si prescrivano in un anno, un termine che, secondo la giurisprudenza prevalente, si applica anche ai diritti del sub-vettore che intenda avvalersi dell’azione diretta.
La giurisprudenza prevalente, infatti, individua la fonte dei diritti del sub-vettore nel contratto di trasporto, trovando quindi applicazione il termine di prescrizione breve di un anno previsto dall’art. 2951 c.c.
Al contrario, alcune sentenze di merito hanno ritenuto che l’obbligazione del committente e di tutti gli altri soggetti che hanno ordinato il trasporto (eccetto il vettore contrattuale), ancorché originata nell’ambito di un contratto di trasporto, derivi direttamente dalla legge, (l’art. 7-ter del D. Lgs. 286/2005, per l’appunto), sicché sarebbe applicabile il termine di prescrizione ordinario di dieci anni.
La tesi della prescrizione annuale sposata dalla giurisprudenza prevalente appare quella condivisibile, dal momento che è pacifico che il diritto che il sub-vettore fa valere attraverso l’azione diretta deriva da un contratto di trasporto concluso con il proprio committente (ossia il vettore contrattuale). L’azione diretta non fa altro che consentire al sub-vettore di ampliare il novero dei soggetti ai quali estendere la propria pretesa (la quale nasce dal contratto). Tali ulteriori soggetti assumono la qualità di condebitori in solido di un’obbligazione che, dunque, ha natura contrattuale.
La tesi della prescrizione decennale, invece, appare insoddisfacente, in quanto tende a trascurare completamente l’elemento contrattuale del diritto del sub-vettore (relegato a mero “ambito”), valorizzando unicamente l’elemento normativo dell’azione diretta.
È in ogni caso opportuno che gli operatori del mondo dei trasporti siano consapevoli dei diversi orientamenti giurisprudenziali, in modo da poter prendere decisioni consapevoli.
A cura dell’Avv. Stefano Campogrande, Junior Partner – stefano.campogrande@studiozunarelli.com