La Cina estende l’esenzione dal visto per promuovere gli scambi internazionali e favorire la ripresa economica. A partire dal 30 novembre 2024, le novità introdotte consentiranno ai cittadini di 38 Paesi, tra cui l’Italia, di entrare in Cina senza visto per soggiorni fino a 30 giorni, offrendo nuove opportunità per viaggi turistici e professionali.
Cina: novità relative all’esenzione dal visto in vigore dal 30 novembre 2024
Per facilitare il turismo e rafforzare i rapporti commerciali, la Cina ha annunciato un’importante estensione dell’esenzione dal visto. Questa agevolazione sarà in vigore dal 30 novembre 2024 al 31 dicembre 2025 e consentirà ai cittadini di 38 Paesi, compresa l’Italia, di entrare in Cina senza necessità di visto per un periodo massimo di 30 giorni. La durata del soggiorno è stata così raddoppiata rispetto al limite precedente di 15 giorni.
L’esenzione era già stata introdotta nel dicembre 2023, quando la Cina, dopo tre anni di chiusura dei confini dovuti alla pandemia, aveva annunciato l’esenzione unilaterale per i cittadini di sei Paesi: Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Malesia. Da allora, il numero di Paesi i cui cittadini sono beneficiari di questa agevolazione è stato ampliato, includendo, da ultimo intervento e in via sperimentale, i seguenti Paesi: Bulgaria, Romania, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord, Malta, Estonia, Lettonia e Giappone.
Questa misura mira a promuovere il turismo internazionale, stimolare la crescita economica e favorire gli scambi culturali e professionali.
Benefici per il turismo e le imprese
L’estensione dell’esenzione dal visto offre numerosi vantaggi a beneficio di:
- Professionisti e aziende, i quali godranno di maggiore flessibilità per partecipare a conferenze, fiere e incontri di lavoro, ottimizzando le opportunità di business e collaborazione.
- Turisti: la Cina diventa una meta più accessibile per i viaggiatori, grazie alla semplificazione dell’ingresso e al prolungamento del soggiorno.
Conclusioni
Il Ministero degli Affari Esteri cinese ha definito questa iniziativa un’importante mossa strategica tesa a consolidare il ruolo della Cina come hub globale per il commercio e il turismo. Essa, infatti, non solo rafforza i rapporti bilaterali con i Paesi coinvolti, ma contribuisce anche alla crescita del settore economico interno. Resta, invece, da capire se questa misura sarà sufficiente a riattivare il flusso di interazioni commerciali fra la Cina e i Paesi occidentali o se serviranno ulteriori iniziative.