L’autorità sanitaria cinese – State Council’s Joint Prevention and Control Mechanism Comprehensive Team – ha pubblicato la nota governativa “关于中外人员往来暂行措施的通 – Temporary measures for the movement of Chinese and foreign personnel”, attraverso la quale comunica nuove disposizioni relative al contenimento della pandemia da Covid-19 e che entreranno in vigore a partire dall’8 gennaio 2023.
La politica zero-Covid imposta dal governo per quasi tre anni ha severamente colpito l’economia cinese, comportando una serie di complicazioni dettate dalla chiusura dei confini nazionali, dalle rigide misure per l’ingresso nel territorio (reso ostico sia dall’impennata dei prezzi dei voli sia dalla difficoltà nell’ottenimento del visto), nonché dai continui lockdown di varie città cinesi. Tali difficoltà hanno generato nel mese di novembre la più grande protesta da parte dei cittadini cinesi che hanno espresso il proprio malcontento nei confronti di una politica di contenimento troppo rigida che ha destabilizzato l’economia cinese e creato disagi su vari aspetti della vita quotidiana.
A distanza di un mese, si assiste adesso a un’inversione di rotta da parte del governo cinese, il quale interviene con il primo grande allentamento delle misure di contenimento degli ultimi tre anni. L’entrata in vigore delle nuove disposizioni contenute all’interno della circolare 关于中外人员往来暂行措施的通 – Temporary measures for the movement of Chinese and foreign personnel sarebbe prevista per l’8 gennaio 2023.
Classificazione della malattia
A partire dall’8 gennaio 2023, cambierà innanzitutto la modalità di gestione della pandemia stessa. Nello specifico, l’infezione da Covid-19 sarà declassata dall’attuale categoria A alla categoria B, nell’ottica di considerare la malattia quale infezione respiratoria meno aggressiva e con ridotta carica virale.
Quarantena
Contestualmente al declassamento della malattia, tra le nuove disposizioni governative è prevista l’abolizione dell’obbligo di quarantena per coloro che fanno ingresso nel territorio cinese. Lo schema “5+3” attualmente in vigore, che prevede cinque giorni di quarantena in strutture designate più tre giorni di auto sorveglianza nella propria abitazione dovrebbe essere eliminato e nessun obbligo di quarantena dovrebbe essere imposto a partire dall’8 gennaio 2023. Anche l’ottenimento del codice sanitario dovrebbe essere eliminato. Resta invariato, invece, l’obbligo di effettuazione di un test molecolare 48 ore prima dell’imbarco.
Voli internazionali e visti
A latere delle disposizioni sopra menzionate, la circolare fa riferimento anche alla situazione dei voli internazionali e le procedure per l’ottenimento del visto. Per quanto riguarda i voli, la c.d. “Five-one policy” (in base alla quale a ciascuna compagnia straniera era permesso l’effettuazione di un solo volo a settimana verso la Cina) sarà eliminata, incentivando invece un incremento della disponibilità dei voli settimanali. Contestualmente, anche le procedure per l’ottenimento del visto saranno ottimizzate al fine di agevolare il rientro in Cina, sia esso per motivi lavorativi, di studio o di ricongiungimento con i familiari. Parallelamente, il comunicato ufficiale emesso dalla National Immigration Administration specifica la ripresa dell’accettazione delle richieste di proroga, rinnovo e riemissione del visto e del permesso di soggiorno.
Durante questi ultimi tre anni, la Cina ha mantenuto le più rigide misure di contenimento, generando effetti con forti ripercussioni sull’economia del Paese, sulle catene di approvvigionamento, ma anche sulla perfomance economica di tutte le aziende e attività di business internazionali che dipendono dalla Cina.
Tale significativa mossa del governo cinese, che sembra guidare la pandemia verso una nuova fase, farebbe sperare in una prossima riapertura della Cina. Tuttavia, la risposta a tale riapertura in termini sia di contagi che economici rimane ancora velata da un’incertezza e da tutta una serie di previsioni che vedremo probabilmente risolversi nel corso del 2023.
China Desk – Zunarelli Studio Legale Associato