Lo scorso 13 ottobre – pochi giorni prima dall’apertura dei lavori del 20° Congresso -, la Commissione nazionale per lo Sviluppo e la Riforma, congiuntamente ad altri cinque dipartimenti (il Ministero del Commercio, il Ministero dell’Industria e delle Tecnologie dell’Informazione, il Ministero delle Risorse Naturali, il Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente e il Ministero dei Trasporti) ha emanato una serie di misure e direttive volte ad incentivare gli investimenti stranieri in Cina, nell’industria manifatturiera, delle tecnologie e delle energie ecologiche.
Le c.d. “Varie misure e direttive per la promozione, l’attrazione, la stabilizzazione e il potenziamento degli investimenti esteri nel settore manifatturiero – 关于以制造业为重点促进外资扩增量稳存量提质量的若干政策措施” (di seguito le “Direttive”), sono state successivamente promulgate il 25 ottobre, sullo sfondo temporale di un Congresso già terminato, ed estendono il loro ambito applicativo anche ad altri settori di investimento per gli operatori stranieri.
Nell’ottica di guidare gli investimenti all’interno di un quadro comune e generale, le Direttive intervengono nell’ambito di tre macroaree, ovvero:
- Ottimizzazione del contesto normativo ai fini dell’incremento del flusso di investimenti stranieri;
- Rafforzamento dei servizi a supporto degli investimenti stranieri;
- Guida e miglioramento in termini qualitativi degli investimenti stranieri.
Ottimizzazione del contesto normativo per la promozione degli investimenti stranieri
Lo scopo delle Direttive è quello di poter assicurare una corretta applicazione della c.d. Negative List. La Negative List – in costante aggiornamento – identifica i settori industriali dove gli investimenti esteri sono vietati o limitati. Negli ultimi anni, si è assistito a una costante riduzione di tali settori da parte del governo cinese, nell’ottica di incentivare sempre di più gli investimenti stranieri anche in aree storicamente ritenute come strategiche. La corretta applicazione di tale lista, a cui fanno riferimento le Direttive, impone l’eliminazione di qualsiasi ulteriore misura restrittiva che non rientri nell’ambito della stessa e che possa ostacolare lo sviluppo di investimenti stranieri.
Questa prima macroarea pone, in primis, l’attenzione sulla necessità di garantire alle imprese straniere che investono in Cina un trattamento paritario a quello delle aziende locali, nell’ottica di assicurare loro un egualitario godimento delle politiche di sostegno ed uguale trattamento nelle varie operazioni relative all’investimento (concessione di licenze, gare d’appalto, protezione della proprietà intellettuale).
Le autorità locali saranno altresì responsabili circa la valutazione della fattibilità di un investimento straniero sul territorio locale e del relativo impatto ambientale.
Nell’ottica di riuscire a dare attuazione a quanto sopra, le Direttive enfatizzano la necessità di dialogo e cooperazione non soltanto tra le imprese straniere e le autorità locali, ma anche con altre istituzioni quali le Camere di Commercio e le organizzazioni internazionali.
Rafforzamento dei servizi a supporto degli investimenti stranieri in Cina
Negli ultimi anni, la pandemia ha posto un freno sia a livello di spostamento di persone a causa della difficoltà di ingresso e di uscita dal Paese, sia in termini di scambio di merci a causa di forti rallentamenti nella catena di approvvigionamento e nella logistica in generale. Fermo restando il pieno rispetto delle misure di prevenzione per il contenimento della pandemia, le Direttive puntualizzano la necessità di facilitare l’ingresso e l’uscita dal territorio, semplificando e rendendo trasparenti le relative procedure. Allo stesso modo, la coordinazione di tali misure a livello nazionale dovrà assicurare un riscontro positivo sul normale funzionamento della catena di approvvigionamento e sulla stabilità dei trasporti.
Sul fronte dei servizi, il governo di Pechino riconosce di fondamentale importanza che anche le imprese straniere, in possesso delle opportune qualifiche e requisiti, possano godere del supporto finanziario messo a disposizione dalle banche o altre istituzioni finanziarie o enti locali. Parallelamente, tali istituzioni dovranno altresì incoraggiare il reinvestimento dei profitti attraverso adeguate politiche di sostegno, quali potrebbero essere, ad esempio, politiche preferenziali volte a ridurre i costi di investimento e di gestione delle imprese.
Guida e miglioramento in termini qualitativi degli investimenti stranieri in Cina
Le Direttive richiamano alcuni settori sui quali le imprese straniere vengono particolarmente incoraggiate ad investire, ovvero:
- Componenti di base e componenti per la produzione avanzata e ad alta tecnologia;
- Attività di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’industria moderna dei servizi e della logistica;
- Energie e tecnologie innovative al fine di accelerare il processo di transizione ecologica, incentivando investimenti che possano contribuire nel perseguimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio.
L’insieme degli incentivi contenuti all’interno delle Direttive riflettono senza dubbio la necessità di promuovere uno sviluppo industriale sempre più innovativo, di qualità e, soprattutto, a basso impatto ambientale. È di particolare interesse il riferimento alle aree geografiche citate all’interno delle Direttive; le autorità, infatti, puntualizzano un sostegno degli investimenti nelle regionali centrali, occidentali e nord-orientali della Cina, che, non a caso, rappresentano le zone meno sviluppate e per le quali, negli ultimi due decenni, sono già state adottate varie politiche al fine di favorire, anche attraverso gli investimenti esteri, uno sviluppo economico sul modello di quello registrato nelle zone costiere.
Il clima di incertezza che persiste in Cina e che preoccupa gli investitori a causa della continua variabilità della situazione viene bilanciato, seppur in parte, dalle iniziative promosse dal legislatore. Sul fronte delle relazioni internazionali, il 20° Congresso ha richiamato la posizione favorevole del governo circa gli incentivi a favore degli investimenti stranieri, in considerazione del fatto che essi costituiscono un fondamentale impulso per lo sviluppo del Paese. Le Direttive sopra discusse, promulgate quasi contestualmente allo svolgimento del Congresso, confermano l’intento delle autorità governative di supportare le iniziative degli investitori esteri nei settori particolarmente strategici per la Cina.
China Desk – Zunarelli Studio Legale Associato