A distanza di quasi due anni e mezzo dall’adozione delle stringenti misure anti-Covid che hanno minacciato la competitività commerciale dell’ex colonia britannica, entrano in vigore le nuove disposizioni governative che verranno applicate a tutti coloro che dall’estero faranno ingresso nel territorio di Hong Kong.

A partire da lunedì 26 settembre, infatti, i viaggiatori diretti ad Hong Kong non saranno più sottoposti all’obbligo di quarantena obbligatoria, anche se, tuttavia, saranno chiamati al rispetto di nuove misure adottate da governo, le quali sembrano presagire un ritorno alla normalità tanto attesa.

 

  • A sostituzione dei sette giorni di quarantena obbligatoria previsti precedentemente, sarà attivato il c.d. piano “0+3”, il quale non prevede più alcun obbligo di quarantena, ma soltanto tre giorni di automonitoraggio domestico a partire dal giorno successivo dall’arrivo nel territorio. Nel corso dei tre giorni, rimane comunque limitato l’accesso ad alcuni luoghi pubblici quali ristoranti e centri commerciali;
  • Agli stessi viaggiatori non sarà più richiesto di effettuare un test molecolare 48 ore prima della partenza, ma soltanto un test rapido da effettuarsi 24 ore prima dall’imbarco;
  • All’arrivo nel territorio, i viaggiatori saranno sottoposti al “test and go” installato all’interno dell’aeroporto stesso. Nei giorni seguenti, oltre i tre giorni di automonitoraggio, sarà necessario sottoporsi a un test molecolare nei giorni 2, 4 e 6 (0 è il giorno di arrivo) e un test rapido giornaliero da effettuarsi dal giorno 1 al giorno 7.

 

Le nuove disposizioni governative riflettono senz’altro l’obiettivo del governo locale di supportare una ripresa sociale ed economica in maniera responsabile e graduale, nell’ottica di ripristinare contestualmente lo status di Hong Kong quale hub commerciale e finanziario, in crisi a causa dell’allineamento alla politica zero-Covid in vigore nella Cina continentale.

 

Asia Desk – Zunarelli Studio Legale Associato

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