Nei giorni 7 e 8 dicembre si è svolta ad Amsterdam, la 5° edizione del “EU Silk Road Summit”, riunendo nella città olandese più di 300 esperti del settore ferroviario con l’obiettivo di discutere e confrontarsi circa gli ultimi sviluppi, le prospettive e le nuove sfide per il futuro della linea ferroviaria Cina-Europa, spina dorsale terrestre del noto piano di investimenti infrastrutturali guidato dalla Cina, la Belt and Road Initiative (BRI).
Tra i partecipanti, anche lo studio legale Zunarelli ha preso parte alla conferenza, cogliendo l’opportunità di partecipare fisicamente all’evento nel rispetto delle varie misure del caso, recependo le istanze degli operatori e confrontandosi sulle future prospettive.
A quasi due anni dal diffondersi della crisi sanitaria, causa di un forte sconvolgimento del settore della logistica e dei trasporti, la conferenza ha rappresentato un importante momento di discussione e di confronto sul ruolo che la linea ferrovia Cina-Europa ha ricoperto nell’arco di questi mesi, continuando a rappresentare una sorta di salvavita per il trasporto delle merci tra i due paesi di fronte al vertiginoso rincaro delle tariffe dei container sia via aereo che via mare, quest’ultimo ulteriormente debilitato dall’incidente verificatosi nel canale di Suez.
Alla luce dei graduali segni di ripresa verso una nuova normalità, il destino della linea ferroviaria quale modalità di trasporto merci, complementare al trasporto marittimo e aereo , rappresenta oggi una tematica piuttosto discussa, insieme ai nuovi trend che continuano a profilarsi quali ad esempio il prominente ruolo della Russia come paese di transito delle merci o l’applicazione delle tecnologie 5G nei terminal container, con specifico riferimento all’Est-West Gate (Ungheria), che rappresenterà il primo tentativo di installazione di tali tecnologie a livello europeo.
In particolare, l’aspetto che ha ricevuto maggiore enfasi duranti i vari interventi è stato quello relativo ai sussidi garantiti al trasporto via ferro. I treni in partenza dalla Cina verso le città europee ricevono infatti un sostegno finanziario da parte del governo cinese centrale e locale che, in linea con gli obiettivi politici ed economiche perseguiti, li ha resi ulteriore mezzo di promozione della BRI.
A partire dal 2018, e in percentuali diverse a seconda della regione specifica, i sussidi economici a favore di spedizionieri e operatori ferroviari hanno reso i costi del trasporto di merci su ferrovia più vicino ai costi del trasporto via mare, segnando l’inizio di una nuova fase di sviluppo di queste infrastrutture che rendevano la linea ferrovia Euroasiatica una delle modalità di trasporto effettivamente utilizzate dagli operatori, attirando di conseguenza maggiori volumi di traffico merci. Per tale ragione, durante la fase iniziale di promozione, i sussidi hanno ricoperto un ruolo di fondamentale importanza al fine di permettere alla ferrovia la creazione e lo sviluppo di un proprio mercato.
Successivamente, il piano prevedeva una graduale riduzione dei sussidi anno dopo anno (50% nel 2018, 40% nel 2019, 30% nel 2020), prevedendo il taglio definitivo degli stessi per il 2022, data in cui questa forma di trasporto avrebbe dovuto – quanto meno nelle aspettative del legislatore – raggiungere una sostenibilità e competitività economica a prescindere dai sussidi previsti.
Fermo restando le contrapposizioni tra coloro favorevoli ai sussidi e coloro che li ritengono un fattore di distorsione del prezzo del mercato, durante il summit si è più volte accennato al fatto che tali sostegni finanziari possano subire una proroga fino al 2023, in quanto ritenuti dalle autorità cinesi ancora necessari per il sostegno di questa industria. È interessante notare che, sulla base di quanto emerso da un sondaggio condotto durante la conferenza, gli esperti del settore ritengono che il trasporto su ferro abbia già raggiunto un buon livello di maturità in questi anni e che vi siano già oggi le condizioni per operare indipendentemente dai sussidi.
Nonostante questo, però, sarà di fondamentale importanza creare le condizioni necessarie e risolvere una serie di bottlenecks sia di natura politica che economica affinché il trasporto ferroviario possa continuare ad accrescere il suo mercato e il suo livello di competitività più che sulla base dei sussidi bensì sulla qualità del trasporto, sui punti di forza e sulla sua capacità di adeguarsi al progresso tecnologico e digitale dettato da quella che è stata definita la quarta rivoluzione industriale.
China Desk – Studio Legale Zunarelli