Negli ultimi anni, un sempre maggior numero di imprese, anche di piccole dimensioni, ha cominciato ad utilizzare Internet quale canale pubblicitario e, talvolta, di vendita dei propri beni e servizi (c.d. e-commerce).
Parimenti, anche il tema della tutela del nome a dominio (domain name) ha assunto centrale rilevanza, specie nel caso in cui questo coincida con un marchio registrato.
Infatti, la procedura di registrazione dei domain name è regolata, a livello internazionale, dal principio “first come, first served”, in virtù del quale il dominio viene assegnato al primo soggetto che ne faccia richiesta.
È evidente che una simile regolamentazione ha lasciato ampi margini per la tenuta di condotte illecite, tra le quali il c.d. cybersquatting, avente ad oggetto l’acquisizione della titolarità di domini corrispondenti a nomi di persona, marchi registrati e denominazioni sociali, al fine di rivenderli o comunque di trarne profitto, e il c.d. domain grabbing, consistente nella registrazione illecita di un dominio al fine di porre in essere atti di concorrenza sleale.
Molte imprese intenzionate ad aprire il proprio sito web si sono quindi scontrate con l’impossibilità di registrare un nome a dominio corrispondente alla propria denominazione sociale o al proprio marchio perché oggetto di precedente assegnazione a un diverso soggetto.
Uno dei possibili rimedi, in sede internazionale, è costituito dalla procedura di riassegnazione dei nomi a dominio registrati sotto i gTLD .com, .net e .org, prevista dal Regolamento dell’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers).
Parimenti, la medesima procedura (Uniform Domain-Name Dispute-Resolution Policy, in sigla UDRP) è prevista dalle singole Registration Authority nazionali per la risoluzione delle controversie relative alla registrazione dei nomi a dominio sotto il rispettivo ccTLD (.it, .fr, .de, .es, ecc.).
La procedura in parola, caratterizzata dalla sua natura “arbitrale-amministrativa”, ove ne ricorrano i presupposti, consente all’istante di ottenere la riassegnazione del nome a dominio desiderato con un considerevole risparmio di tempo e costi rispetto ad una tradizionale azione giudiziaria.
Vista la complessità della materia, ogni fattispecie deve in ogni caso essere sottoposta all’attento vaglio di professionisti esperti, al fine di individuare, tra i molti esperibili, lo strumento giuridico più idoneo al perseguimento dell’obiettivo.
A cura del Prof. Massimo Campailla e del Dott. Sebastiano Tosi – massimo.campailla@studiozunarelli.com; sebastiano.tosi@studiozunarelli.com