Il 31 Agosto 2018 l’Assemblea Nazionale del Popolo, l’organo legislativo della Repubblica Popolare Cinese, ha pubblicato la normativa all’e-commerce che entrerà in vigore a partire dal 1 Gennaio 2019.
I soggetti principalmente interessati sono le piattaforme e-commerce, i soggetti che operano su tali piattaforme e i soggetti che vendono i propri beni o servizi attraverso i loro stessi siti o attraverso canali differenti dalle piattaforme e-commerce (si consideri ad esempio WeChat).
Gli aspetti regolamentati sono vari e differenti, vi sono disposizioni riguardanti la concorrenza sleale nel caso una piattaforma e-commerce acquisisca una posizione dominante nel mercato (articoli 22 e 35 della regolamentazione), mentre altre riguardano la suddivisione delle responsabilità tra piattaforma e operatore, come in caso di beni o servizi venduti sulla piattaforma lesivi dei diritti dei consumatori.
Da un punto di vista delle società italiane che tramite tali canali sono interessate a espandersi al mercato cinese, più rilevante è sicuramente la tutela della proprietà intellettuale prevista dalla regolamentazione. Infatti nel qual caso il titolare di un diritto di proprietà intellettuale riscontri una violazione del proprio diritto sulla piattaforma, può notificare la stessa affinché essa prenda dei provvedimenti cosiddetti “preliminari” (le parole utilizzate dalla regolamentazione sono infatti “preliminary measures”). Tale notifica dovrà contenere una prima evidenza di tale violazione e il notificante sarà considerato responsabile nel caso in cui la notifica si riveli illegittima e arrechi danni a terzi soggetti. A seguito di tale notifica si vanno a configurare anche dei profili di responsabilità per la piattaforma; qualora essa non agisca prontamente per porre fine alla violazione o quando essa avrebbe dovuto già essere a conoscenza della violazione in corso.
Una volta ricevuta la notifica, sarà compito della piattaforma e-commerce trasmetterla al soggetto interessato, il quale avrà la possibilità di replicare a sua volta con una dichiarazione di non violazione e relative prove. Ancora una volta la piattaforma e-commerce dovrà quindi trasmettere tale dichiarazione al titolare dei diritti di proprietà ritenuti violati, svolgendo quindi un ruolo di parte terza e mediante in queste procedure. Una volta ricevuta la dichiarazione di non violazione, il soggetto che ha avviato la procedura, avrà 15 giorni di tempo per intraprendere un’azione giudiziale o amministrativa e notificarla alla piattaforma e-commerce; in caso contrario, allo scadere dei suddetti giorni, i provvedimenti preliminari intrapresi dalla piattaforma verranno pertanto terminati.
(A cura dell’ Avv. Luigi Zunarelli e del Dott. Matteo Pecorari – luigi.zunarelli@studiozunarelli.com; matteo.pecorari@studiozunarelli.com)