Il Tribunale di Trieste ha permesso ancora una volta al creditore di tutelarsi mediante un sequestro conservativo dei beni di proprietà del debitore straniero, senza aver preventivamente convocato quest’ultimo.
Nel caso concreto una società di spedizione vantava nei confronti di una società extracomunitaria un credito per operazioni doganali. La scelta di ricorrere allo strumento cautelare del sequestro è stata determinata da due circostanze. In primo luogo gli unici beni aggredibili del debitore erano i mezzi che transitavano sul territorio nazionale. In secondo luogo, il tempo richiesto per ottenere la prova della notifica dell’ordinario decreto ingiuntivo all’estero, sono tali da frustrare l’effettiva tutela delle ragioni del creditore.
Il sequestro, pertanto, era l’unico efficace strumento di tutela, così come riconosciuto dal Tribunale giuliano. Ed infatti, l’esecuzione del provvedimento cautelare non richiede la preventiva conoscenza del provvedimento da parte del debitore.
(A cura della Sede di Trieste – Avv. Federica Fantuzzi – 040 7600281)