Il 1 ottobre 2014 sono entrate in vigore le modifiche alla disciplina della proprietà intellettuale, introdotte dal Legislatore russo con la legge di riforma del Codice Civile dello scorso 12 marzo. Proprio il libro IV del Codice Civile, approvato nel 2006, al quale si affiancano alcune leggi speciali e deliberazioni degli organi di Governo che forniscono una disciplina dettagliata per determinati profili (si pensi ad esempio alla deliberazione n. 1203/1997, che disciplina l’Agenzia Russa dei brevetti e dei marchi), è la principale fonte di disciplina della proprietà intellettuale in Russia. A tale disciplina è sempre stata attribuita particolare rilevanza, come confermato dalla circostanza che l’art. 71 della Costituzione russa dispone che la relativa disciplina è esclusivo appannaggio dello Stato e non anche dei singoli soggetti federali (i quali, altrimenti, godono di competenze legislative piuttosto ampie). Ancorché alla disciplina del-la proprietà intellettuale sia attribuita particolare rilevanza, e nonostante sia stata ideata di recente, si deve rilevare che essa ha sofferto nel passato prossimo di diversi profili di arretratezza, considerando che, soprattutto alla luce della forte globalizzazione, è richiesta una disciplina particolarmente precisa per tutelare la proprietà intellettuale nelle varie forme in cui essa può declinarsi. Non sfugge però che la normativa russa sulla proprietà intellettuale è in continua evoluzione grazie anche alla forte spinta evolutiva impressa dal-l’adesione della Russia alla WTO e dalla conseguente adesione all’accordo TRIPS (The Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights). Tale accordo è stato pro-mosso proprio dalla WTO allo scopo di stabilire degli standard minimi omogenei di tutela della proprietà intellettuale. Ed infatti, un primo passo compiuto dalla Fede-razione Russa verso il raf-forzamento della tutela della proprietà intellettuale, alla luce anche dell’adesione alla WTO, è stata proprio la creazione di una Corte specializzata della proprietà intellettuale, prevista con legge costituzionale 4FKZ, del 6 dicembre 2011.La tutela della proprietà intellettuale è stata ulteriormente rafforzata con le recenti modifiche apportate al Codice Civile russo. Tra le principali novità non è più necessario registrare gli accordi di cessione o concessione di diritti di proprietà intellettuale (ad esempio un contratto di licenza commerciale), ma è sufficiente comunicare alla competente agenzia statale (Rospatent) gli estremi dell’accordo, riducendo notevolmente le esigenze burocratiche connesse alla conclusione dei citati accordi. Sono state poi introdotte diverse novità in termini di registrazione di invenzioni, disegni industriali, modelli e marchi. Concetto particolarmente interessante introdotto dal nuovo art. 1358 del Codice civile russo è poi quello della “invenzione dipendente” (зависимое изобретение), la quale si caratterizza per la circostanza di poter essere utilizzata unicamente con un’invenzione già brevetta-ta. Sotto il profilo pratico, ciò comporta che per poter utilizzare un’invenzione di-pendente è necessario ot-tenere previamente l’autorizzazione del titolare dell’invenzione principale, il che costituisce un ulteriore e indubbio rafforzamento alla tutela della proprietà intellettuale. Il legislatore russo ha, infine, novellato la disciplina relativa alla quantificazione del risarci-mento dei danni derivanti dalla violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Tale disciplina, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2015, prevede che il titolare di un diritto di proprietà intellettuale (marchio, brevetto, disegno, ecc.) potrà chiedere un risarcimento il cui ammontare è predeterminato in una somma compresa tra 10.000,00 e 5.000.000,00 RUR (ossia circa tra € 180,00 e € 94.000,00), oppure una somma pari al doppio del valore della licenza del di-ritto di proprietà intellettuale violato. (A cura dell’Ufficio di Trieste – Avv. Andrea Piras – 040 7600281)