Il legislatore russo – nonostante il fuoco incrociato di sanzioni, scaturito dall’attuale crisi ucraina, che ha coinvolto Stati Uniti, Unione Europea e Federazione Russa – ha recentemente approvato la legge n. FZ-218/2014, entrata in vigore lo scorso agosto, che prevede nuove regole di accesso per i titoli stranieri al mercato russo dei prodotti finanziari.

La legge ha apportato delle significative modifiche al precedente quadro normativo che disciplinava l’accesso di titoli emessi da entità straniere al mercato russo e ha previsto la possibilità di vendere tali titoli al pubblico.

In modo particolare la legge FZ-218/2014 prevede ora che i titoli stranieri possono essere offerti/venduti sul mercato finanziario russo, anche tramite l’intervento di broker, purché si tratti di strumenti finanziari elencati in una apposita lista approvata dalla Banca Centrale russa (Центральный Банк Российской Федерации) e qualificati, appunto, come “titoli” (art. 8, par. 16, lett. г, l. 218/2014).

Affinché il titolo straniero possa circolare è, inoltre, necessario che vengano rispettati alcuni obblighi in termini di informazione riguardanti, prevalentemente, lo strumento finanziario e l’entità straniera emittente il titolo. I promotori finanziari russi possono acquistare titoli stranieri per conto dei propri clienti, anche qualora non si tratti di investitori qualificati.

Ciò è tuttavia possibile unicamente laddove il broker operi all’interno di una società che rispetti gli standard dettati dalla Banca Centrale russa per le procedure d’informazione a favore degli acquirenti. In particolar modo, il broker – nel rispetto dei citati standard previsti dalla Banca Centrale – è tenuto ad informare il proprio cliente, che sia un investitore non qualificato, dei rischi (legati all’andamento del mercato) che si corrono con l’acquisto di strumenti finanziari stranieri.

Laddove l’acquirente dei titoli stranieri sia, invece, un investitore qualificato, non sarebbe necessario che le società di brokeraggio rispettino gli standard informativi previsti dalla Banca Centrale.

La legge FZ-218/2014 ha anche novellato l’art. 51.2, della legge FZ-39/1996, secondo il quale è ora possibile attribuire lo status di investitore qualificato a chi, in sostanza, abbia un giro di affari o degli asset relativi al mercato degli strumenti finanziari in misura non inferiore a quella dettata dalla Banca Centrale russa.

Dal dettato normativo emergerebbe, inoltre, che gli investitori qualificati, al contrario di quelli non qualificati, possono anche acquistare titoli stranieri non registrati nell’apposita lista della Banca Centrale.

La citata novella normativa appare di particolare interesse, non solo per il fatto di disciplinare in maniera più completa la circolazione dei titoli stranieri nel mercato russo, ma anche perché è sintomatica dell’interesse che la Federazione Russa – nonostante il particolare quadro politico/economico venutosi a formare a seguito della crisi ucraina – ancora dimostra nei confronti degli investitori stranieri.

(A cura dell’Ufficio di Trieste – Avv. Andrea Piras – 0407600281)

 

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